Studi scientifici sul CBD come possibile cura per l’acne
Potrebbe essere il CBD un valido aiuto per combattere l’acne? Secondo diversi studi, sì!
Per capire meglio, bisogna prima spiegare cosa sia l’acne. L’acne è un’infiammazione dovuta alla sovrapproduzione di sebo da parte delle ghiandole sebacee, che, normalmente, lo secernono in giuste quantità per rendere la pelle impermeabile.
Già nel 2010 il Dottor Tamas Biro, dell’Università di Debrecen (Ungheria), ha pubblicato uno studio su come il CBD inibisca la sintesi degli acidi grassi e induca la morte cellulare nei sebociti derivanti dalle ghiandole sebacee umane. Biro, consapevole che le ghiandole sebacee possiedono dei recettori endocannabinoidi (= lipidi bioattivi naturalmente presenti nel nostro organismo), ha cominciato il suo studio applicando questi endocannabinoidi sulle cellule, ma si è accorto che, così facendo, la produzione di sebo aumentava (avveniva la cosiddetta “upregulation“), come accade quando si ha l’acne. Si è chiesto, allora, se i fitocannabinoidi naturalmente presenti sul fiore della canapa avrebbero dato lo stesso risultato. Ha scelto di utilizzare il CBD, uno dei tanti fitocannabinoidi della canapa, per due motivi:
- Assieme al THC, il CBD è il cannabinoide presente in concentrazioni maggiori sui fiori di canapa;
- Viene facilmente assimilato dall’organismo anche tramite l’applicazione sulla pelle;
- Il CBD non ha alcun effetto psicotropo ed è più facilmente reperibile del THC.
Con sua grande sorpresa, il CBD, anziché stimolare la sintesi degli acidi grassi, l’ha inibita, impedendo la sovrapproduzione di sebo. Biro ha voluto ricreare le stesse condizioni che si hanno in presenza di acne, portando le cellule ad una upregulation tramite l’applicazione di endocannabinoidi. Ha osservato, così, che l’effetto inibitore del CBD risultava maggiore rispetto a condizioni di cellule “sane”. Perciò, si è reso conto che il CBD avrebbe potuto efficacemente contrastare gli effetti dell’acne.
Il CBD contrasta efficacemente l’acne
Come già detto in precedenza, il CBD è anche un potente antinfiammatorio e Biro ha dimostrato che non soltanto inibisce la sintesi dei lipidi, ma anche gli effetti infiammatori di altri mediatori, come, per esempio, gli ormoni steroidei che stimolano la produzione di grasso nelle cellule.
Il CBD, inoltre, non va ad intaccare le cellule che funzionano normalmente e non ne influenza la vitalità, a differenza dell’accutane (uno dei farmaci più utilizzati nel trattamento dell’acne), che inibisce la produzione di grasso uccidendo i sebociti.
Gli studi del Dottor Biro sono stati confermati in seguito dal National Center for Biotechnology Information, ma ancora non sono stati creati farmaci ad uso topico con CBD specifici per l’acne. Per le persone che, tuttavia, avessero voglia di provare l’efficacia del CBD, consigliamo di acquistare una linea cosmetica derivata dalla canapa o l’olio di CBD e di applicarlo direttamente sulla pelle.
Il CBD non è da intendersi come strumento diagnostico, trattamento terapeutico, cura o prevenzione di eventuali malattie. Non siamo responsabili dell’uso improprio di questo prodotto da parte di terzi.
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