Marijuana legale, Cannabis light, l’Erba che non sballa, Canapa… nomi differenti per quello che è il fenomeno del momento, di cosa si tratta?
Abbiamo raccolto quelle che sono le principali domande e risposte per conoscere meglio, ed evitare problemi, i fiori di canapa.
Per Cannabis light si intendono varietà di canapa cosiddetta “industriale”, ossia tipologie di piante di canapa che non sviluppano percentuali elevate di THC, sottostando ai limiti di legge.
Il THC è l’unico cannabinoide con un effetto psicotropo presente nella cannabis, nelle varietà legali la sua percentuale si attesta sempre sotto i limiti di legge, livelli così bassi di THC non alterano in alcun modo la psiche e la percezione di chi la consuma. Sono invece presenti tutti i cannabinoidi classici della cannabis e sono stati selezionati fiori che producono elevati valori di CBD, variabili in base al tipo di pianta e coltivazione.
Seppur in percentuale minima il THC è sempre presente nei fiori di canapa, non esistono infiorescenze che ne siano completamente prive. Questa bassa percentuale, seppur non sufficiente a provocare effetti psicotropi, potrebbe risultare in eventuali test o esami antidroga.
Visto l’aspetto e l’odore quanto mai “equivoco” diventa molto difficile, se non impossibile, distinguere la cannabis light da quella illegale, il nostro consiglio è quello di evitarne il consumo in luoghi pubblici e anche di mantenere il prodotto in confezioni sigillate, accompagnate da regolare scontrino di acquisto, fino al proprio domicilio.
I fiori di canapa sono venduti, a causa della omissione dalla legge 242 sul loro utilizzo, come prodotto tecnico o da collezione, tra l’altro, non essendo soggetti al monopolio di Stato, non possono essere fumati. Inutile dire che la maggior parte delle persone comprino queste infiorescenze per fumarle ma, il nostro consiglio, soprattutto per via del loro profumo “equivoco”, è quello di farlo, eventualmente, solo in luoghi privati previa vaporizzazione piuttosto che con la classica e dannosa combustione.
Il mercato offre un ampia scelta di fiori di canapa, differenti in base al tipo di pianta coltivata, per la presenza o meno di seme e per la tecnica di coltivazione adottata (campo aperto, serra o indoor con luci artificiali).
Si trovano fiori anche di nazionalità diverse, quelli di origine europea sono piante nate da semi certificati e autorizzati dal Registro Agricolo Europeo, i fiori invece di origine svizzera non sono soggetti alle norme della Comunità Europe. In terra elvetica si possono selezionare genetiche differenti andando a incrociare piante di origine diversa in modo da ottenere terpeni e livelli di cannabinoidi voluti. Il tutto rispettando i locali limiti di THC.
La legge 242 del 2016 per la promozione della coltivazione e della filiera agroindustriale della canapa prevede che si possano coltivare solo sementi di cannabis industriale iscritti al Registro Agricolo Europeo. La legge non vieta espressamente la coltivazione ai privati, ma ci sono stati precedenti spiacevoli in seguito a controlli da parte delle Forze dell’Ordine competenti. Essendo la 242 una legge sulla filiera industriale della canapa è riferita a operatori del settore, pertanto con partita iva competente.
Per essere in regola è necessario possedere i requisiti fiscali adatti, acquistare seme certificato e mantenere per un anno la fattura di acquisto e il cartellino in originale, attestante la varietà del seme. Non più obbligatorio, ma comunque vivamente consigliato, la segnalazione della coltivazione presso le Forze dell’Ordine.
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